L’istituto dell’adempimento collaborativo, noto anche come cooperative compliance, introdotto dal D. Lgs. 128/2015 e successivamente modificato dal Decreto 221/2023, rappresenta un pilastro del sistema tributario avanzato italiano volto a favorire la trasparenza e la collaborazione tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. Tale sistema, concepito inizialmente per le grandi imprese, è stato progressivamente esteso alle PMI, al fine di consolidare un approccio preventivo e strutturato nella gestione del rischio fiscale.
Elemento centrale dell’adempimento collaborativo è il Tax Control Framework (TCF), un modello di controllo interno orientato a identificare, valutare e mitigare i rischi fiscali. Il TCF deve essere non solo implementato ma anche certificato, con l’obiettivo di assicurare una supervisione trasparente e conforme ai requisiti normativi. Questo aspetto non solo incentiva l’adozione di prassi virtuose da parte delle aziende, ma pone anche le basi per un dialogo strutturato e continuo con l’Agenzia delle Entrate, promuovendo un rapporto di fiducia reciproca.
Il Decreto 212/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 gennaio 2025, ha segnato un importante sviluppo normativo in questo ambito, introducendo il regolamento per la certificazione del TCF e fissando l’entrata in vigore delle relative disposizioni al 18 gennaio 2025. Tale certificazione rappresenta uno strumento strategico per rafforzare la conformità fiscale, favorendo l’accesso al regime di cooperative compliance e riducendo il rischio di contenzioso fiscale attraverso una maggiore certezza del diritto per i contribuenti. Inoltre, il regolamento stabilisce criteri dettagliati per l’accreditamento dei professionisti abilitati, garantendo standard uniformi e riconosciuti a livello nazionale.
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